NIKKO 1/14 FORD ESCORT TURBO

Due sono i principali motivi che mi hanno indotto a cercare a suo tempo questo modellino. Quello che mi sono procurato è in discrete condizioni, ma l’avrei comperato anche non funzionante.

Il primo motivo è che il modello reale (1:1) l’ho avuto per davvero e da quanto mi risulta non ci sono riproduzioni statiche di questa Ford ( la XR3i non c’entra nulla! ),  pertanto ammirarne le sue linee squadrate che riconosco a memoria , onestamente ben riprodotte, mi riportano alla mente epiche sgommate post-adolescenziali.

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agevolo una breve scheda tecnica di questa mini belva per capire di cosa parliamo:
“Un motore 1,6 litri turbocompresso (garret T3, mica bau bau micio micio) da 132cv la faceva accelerare da 0-100km/h in 8,9 sec e la portava comodamente oltre i 200 km/h”.
Il secondo motivo è che questa rc [sghignazz mode on] …nasconde un segreto![sghignazz mode off]
E allora il film, più volte già visto, potrebbe iniziare così:
…ero fermo col rosso mentre pensavo ai mazzi miei quando si accosta alla mia sinistra il classico cogli1, su di una Gig Nikko “Testarossa”.
Lui nota subito il mio scarico ed i Fondmetal da 17 ed incomincia a sgasare come se non ci fosse un domani, finestrini giù, braccio fuori e la biondina a suo fianco che mi fa un palloncino con la big-babol alla fragola. Io, che i vetri oscurati li ho di serie, abbasso il mio quel tanto che basta per fargli un cenno col mento, uno street racer capisce al volo…
Si pavoneggia (giustamente visto il bolide che ha) dall’alto delle sue 99.000 lire della sua Nikko. La mia, a catalogo, si fermava purtroppo o per fortuna a 79.000 lire.
Avendo speso ore sul cesso a consumare il catalogo “Gig è bel” alle pagine della Nikko consumandolo con gli occhi, sapevo bene che i nostri due modelli montavano entrambi un Mabuchi 280SH, erano entrambi 2wd, ed entrambi alimentati da 8 pile stilo AA, ragion per cui tantissima differenza di prestazioni non ci poteva essere, ed il cogli1 non sapeva che le 20 carte da mille di differenza pagate erano tutte “devolute” ai diritti di riproduzione per Maranello.
[Per completarne la descrizione la Turbo Escort ha come “da moda di quegli anni ” il selettore L/H sul telaio per cambiare il rapporto di trasmissione, NON ha il differenziale, e questo è decisamente un punto a suo sfavore; ha sospensioni anteriori indipendenti su king-pin e posteriori ASSENTI. Il comando ovviamente non è di tipo proporzionale ma sterza da ferma, cosa che aumenta notevolmente la guidabilità, soprattutto nelle manovre.]
Ma ecco che scatta il verde!
Il cogli1 scatta subito utilizzando il turbo system lasciando a terra due belle righe nere, lo lascio divertire il giusto, so di avere il mio “sghignazz mode” nella manica.
100_0097100_0099I modelli non sono più affiancati da un pezzo, prima che sia troppo tardi decido che la giornata mondiale dei pavoni dovrà essere abrogata.
Con un gesto repentino faccio fare al mio pollice sinistro quella goduriosa chicane sul telecomando che i ggiovini di oggi non se la possono minimamente immaginare.
Trattasi di radiocomando con turbo system, modalità sghignazz on!!
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Ecco che la mia Escort raggiunge il pieno della sua potenza.
Quello che poteva sembrare un semplice e banale tettuccio apribile ruota di 180°, mentre i fari anteriori e posteriori si accendono, sul tetto compaiono due grossi lampeggianti rossi in stile california highway patrol ed inizia a sentirsi il classico rumore della sirena americana. In sostanza da street racer a fottuto sbirro con un semplice gesto del pollice.
100_0098Semplice gesto che mi ha consentito di vedere cadere la mandibola fra le infradito del cogli1, mi affianco e lo supero per poi intraversarmi davanti a lui.
Scendo, mi appoggio alla fiancata rosso fiammante leggermente “sverniciata” della testarossa, ed appagatissimo gli faccio:”andiamo di fretta?”
“Bastardo infiltrato” mi risponde proteggendosi con un braccio dalle borsettate della biondina.
Abbasso i miei ray-ban e concludo: “Fuori di lì e mani sulla nuca!”
E via, alla ricerca di altri turbo system da sverniciare.

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E’ uno sporco godurioso lavoro ma qualcuno lo dovrà pur fare…

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